Cos'è
Per saperne di più:
Finzioni di Borges non ha una singola trama, ma è una raccolta di racconti filosofici e metafisici, divisi in "Il giardino dei sentieri che si biforcano" e "Artifici", che esplorano labirinti, infinite biblioteche, doppi, realtà parallele e la natura illusoria della realtà, attraverso racconti celebri come Tlon, Uqbar, Orbis Tertius (un mondo immaginario che si sovrappone al nostro), La Biblioteca di Babele (un universo di libri che contengono tutte le combinazioni possibili) e Pierre Menard, autore del Chisciotte (un uomo che riscrive il Don Chisciotte parola per parola).
Temi chiave sono il caso, il destino, la memoria prodigiosa (Funes), e il concetto che la letteratura/finzione sia una chiave per comprendere (o confondere) il mondo.
Un falso paese scoperto in «un’enciclopedia pirata», Uqbar, e un pianeta immaginario, Tlön, «labirinto ordito da uomini» ma capace di cambiare la faccia del mondo; il Don Chisciotte di Menard, identico a quello di Cervantes eppure infinitamente più ricco; il mago che plasma un figlio nella materia dei sogni e scopre di essere a sua volta solo un sogno; l’infinita Biblioteca di Babele, i cui scaffali «registrano tutte le combinazioni possibili della ventina di simboli ortografici ... cioè tutto ciò che è dato di esprimere: in tutte le lingue» e che sopravviverà all’estinzione della specie umana; il giardino dai sentieri che si biforcano; l’insonne Funes, che ha più ricordi di quanti ne avranno mai tutti gli uomini insieme; il perspicace detective Lönnrot, che risolve una serie di delitti grazie a un triangolo equilatero e a una parola greca, Tetragrammaton, e si condanna a morte; lo scrittore ebreo Jaromir Hladìk, cui Dio concede di portare a termine una tragedia in versi davanti al plotone di esecuzione tedesco, in un immoto istante che dura un anno.
Sono i lemmi di un’enciclopedia illusoria e al tempo stesso, non diversamente da quella di Tlön, di arcana, irresistibile potenza. Un’enciclopedia che ha scompaginato le nostre certezze in materia di letteratura e che tuttavia sembra riflettere il nostro paesaggio interiore – come un’antica mappa che, riaffiorata d’improvviso alla luce, riveli segni e simboli inspiegabilmente familiari. Un’enciclopedia che, forse, avevamo già sognato.
Finzioni (1944) giunse in Italia nel 1955, e la traduzione di Franco Lucentini fu la prima di un’opera di Borges. Nella seconda edizione furono inclusi tre nuovi racconti – La fine, La setta della Fenice e Il Sud –, fra gli ultimi scritti da Borges prima della lunga pausa narrativa che si concluderà con Il manoscritto di Brodie.
Sull'Autore:
Di famiglia benestante e colta, originaria in parte dell’Inghilterra (imparò prima l’inglese che lo spagnolo), dal 1914 al 1919 visse in Svizzera. In seguito, fino al 1921, fu in Spagna, dove scrisse tre manifesti di adesione all’ultraismo, apportandovi la conoscenza dell’espressionismo tedesco, nonché una nota di rigore e d’asciuttezza quasi anglosassone. Tornato in patria, pubblicò tra il 1924 e il 1925 tre numeri della rivista «Proa», con la collaborazione di Ricardo Güiraldes e di altri. Dal 1924 al 1927 collaborò a «Martín Fierro», rivista d’avanguardia che determinò una sorta di svolta generazionale: il movimento di Florida, o «martinfierrista», poi confluito nella rivista «Sur», fondata nel 1931 e alla quale collaborò, tra l’altro, come critico cinematografico. Tra gli avvenimenti successivi si ricordano le numerose conferenze (sulle letterature italiana, inglese, tedesca), il lavoro di bibliotecario, l’incontro con la filosofia idealistica, l’amicizia con A. Bioy Casares, coautore di «svariate imprese letterarie», l’insegnamento, la progressiva perdita della vista in seguito a un incidente e infine, alla caduta di Perón (1955), la nomina a direttore della Biblioteca Nazionale di Buenos Aires. Nel 1961, a Formentor, gli fu conferito, insieme a Beckett, il Premio internazionale degli editori. Da allora la sua fama si è sparsa per il mondo e Borges oggi è considerato un maestro indiscusso. Ha vinto il premio «Cervantes» e ha ottenuto in varie università la laurea honoris causa, ultima quella dell’università di Roma (1984).
La prima attività letteraria è in versi e di «argomento» argentino. Ma Fervore di Buenos Aires (Fervor de Buenos Aires, 1923), Luna di fronte (Luna de enfrente, 1925), Quaderno San Martín (Cuaderno San Martín, 1929) rivelano già una tendenza alla riflessione e al lavorìo intellettuale della memoria, che segnerà tutta l’opera successiva. Il passaggio alla prosa si compie attraverso la biografia, molto «inventata», di Evaristo Carriego (1930) e soprattutto con i racconti, talora «falsificati», di Storia universale dell’infamia (História universal de la infamia, 1933) e i saggi molto divaganti e personalizzati di Discussione (Discusión, 1932) e di Storia dell’eternità (História de la eternidad, 1935).
Borges si rivela infine grandissimo scrittore di racconti in Finzioni (Ficciones, 1944) e in L’Aleph (El Aleph, 1949). Qui si dispiega tutta l’arte singolarissima di Borges, che consiste nell’inventare una trama su rari e complessi riferimenti libreschi ed eruditi, e secondo una mitologia letteraria dove primeggiano i simboli del labirinto, della biblioteca, degli scacchi, degli specchi e un senso imprecisato del tempo e dello spazio, talora con espedienti che rimandano alla tecnica del romanzo poliziesco. Più tardi, Borges ha ancor più coagulato e reso essenziale il suo dettato e la sua stessa fantasia; tanto nelle prose che, mescolate a poesie, appaiono ne L’artefice (El hacedor, 1960) e ne L’elogio dell’ombra (El elogio de la sombra, 1965), quanto nei racconti de Il manoscritto di Brodie (El informe de Brodie, 1970), de Il congresso del mondo (El congreso, 1971) e del Il libro di sabbia (El libro de arena, 1975), nonché nelle pagine di viaggio di Atlante (Atlas, 1984).
Una accentuazione degli elementi discorsivi e filosofici si verifica pure nei libri di versi della sua seconda fase creativa: così in L’altro, lo stesso (El otro, el mismo, 1964) come ne L’oro delle tigri (El oro de los tigres, 1972), o ne La moneta di ferro (La moneda de hierro, 1976) o ne La cifra (1979). La profonda cultura letteraria di Borges si può soprattutto valutare nelle sue opere di saggistica, come Altre inquisizioni (Otras inquisiciones, 1960) e Nove saggi danteschi (Nueve ensayos dantescos, 1982). Borges ha anche scritto molte opere in collaborazione: con Bioy Casares, come Sei problemi per Don Isidro Parodi (Seis problemas para Don Isidro Parodi, 1942), Un modello per la morte (Un modelo para la muerte, 1946), Cronache di Bustos Domecq (Crónicas de Bustos Domecq, 1967); con Margarita Guerrero, il Manuale di zoología fantastica (Manual de zoología fantástica, 1957), poi ristampato con aggiunte, con il titolo Il libro degli esseri immaginari (El libro de los seres imaginários, 1968) e con altri.
A chi è rivolto
A tutti, la partecipazione è libera
Date e orari
31 gen
31
gen
Costo
Gratuito
Luogo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 22 dicembre 2025, 11:25